VIª Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo
Marco 1,40-45
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Alle fonti
Leggenda dei tre compagni, 25: FF 1427
Senza por tempo in mezzo, si sbarazzò di tutto quello che possedeva di doppio, e inoltre del bastone, delle calzature, della borsa e della bisaccia. Si confezionò una tonaca misera e grossolana e, in luogo della cinghia di pelle, strinse i fianchi con una corda. Mise tutto il suo entusiasmo a bene intendere e realizzare i suggerimenti della nuova grazia. Ispirato da Dio cominciò ad annunziare la perfezione del Vangelo, predicando a tutti la penitenza, con semplicità. Le sue parole non erano frivole, ridicole, ma, piene della virtù dello Spirito Santo, penetravano nell’intimo delle coscienze, così da toccare vivamente gli ascoltatori.
Alla vita
Nei due testi vi è una collocazione temporale che colpisce: “subito” e “senza por tempo in mezzo”. La compassione con cui Gesù risponde alla richiesta del lebbroso è causa dell’efficacia del suo agire. La prontezza con cui Gesù ebbe compassione e con cui toccò quell’impuro lasciandosi “sporcare” da quella situazione, produsse l’istantaneità della guarigione. Il miracolo è direttamente rapportato alla compassione che si lasciata coinvolgere in quella storia.
La stessa passione muove le scelte immediate e forti di Francesco. L’ascolto della parola del Vangelo gli donò quella gioia ed entusiasmo che annullò ogni spazio di tempo nel diventare azione e decisione. La velocità di toccare la sua vita con delle scelte concrete e precise fu conseguenza dell’entusiasmo con cui il suo cuore fu toccato e cambiato dalla parola.
I miracoli sono contraddistinti da una subitaneità che sorprende e che mette in moto l’esistenza verso novità esistenziali e capacità operative “incredibili”. E i miracoli sono sempre legati alla forza del cuore, quella che si esprime in passione ed dedizione. È nel cuore che avvengono in verità i miracoli, là dove tutto cambia se toccato con amore.
(attualizzazione a cura di p. Pietro Maranesi)
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