Lc 15,3-7

Perdita insopportabile

Perdita insopportabile

Venerdì XII Settimana del Tempo Ordinario
Ez 34,11-16   Sal 22    Rm 5,5-11    Lc 15,3-7
Sacratissimo Cuore di Gesù, solennità

L’attenzione del pastore è massima verso le sue pecore, perché la perdita di una sola di esse è insopportabile per lui. L’attenzione è proprio il dono di Colui che non tralascia nulla di ciò che gli è affidato. È un’attenzione del cuore individualizzata, e questo è essenziale per il pastore. La domanda del Vangelo ci interroga proprio su questa attenzione individualizzata che il Signore ha con noi e che noi stessi siamo chiamati a vivere. Come guardiamo? Come agiamo? Chi di noi ha il coraggio di lasciare l’abbondanza per cercare l’uno che si è perduto? Ringraziamo il Signore perché se siamo con Lui è perché ci ha guardati personalmente e perché ci cerca sempre, anche se noi non ce ne accorgiamo. Il Suo cuore è grande e fa festa quando siamo con Lui!

Signore Gesù, potessimo anche noi sentire insopportabile l’allontanarsi da Te di un fratello o di una sorella.

Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 456]
Attraversando una volta la Marca d’Ancona, dopo aver predicato nella stessa città, e dirigendosi verso Osimo, in compagnia di frate Paolo, che aveva eletto ministro di tutti i frati di quella provincia, incontrò nella campagna un pastore, che pascolava il suo gregge di montoni e di capre. In mezzo al branco c’era una sola pecorella, che tutta quieta e umile brucava l’erba. Appena la vide, Francesco si fermò, e quasi avesse avuto una stretta al cuore, pieno di compassione disse al fratello: «Vedi quella pecorella sola e mite tra i caproni? Il Signore nostro Gesù Cristo, circondato e braccato dai farisei e dai sinedriti, doveva proprio apparire come quell’umile creatura. Per questo ti prego, figlio mio, per amore di Lui, sii anche tu pieno di compassione, compriamola e portiamola via da queste capre e da questi caproni». Frate Paolo si sentì trascinato dalla commovente pietà del beato padre; ma non possedendo altro che le due ruvide tonache di cui erano vestiti, non sapevano come effettuare l’acquisto; ed ecco sopraggiungere un mercante e offrir loro il prezzo necessario. […] Il giorno dopo, ripreso il cammino, Francesco pensava alla maniera migliore di sistemare la pecorella, e per suggerimento del fratello che l’accompagnava, l’affidò alle claustrali di San Severino, che accettarono il dono della pecorina con grande gioia come un dono del cielo, ne ebbero amorosa cura per lungo tempo, e poi con la sua lana tesserono una tonaca che mandarono a Francesco mentre teneva un capitolo alla Porziuncola. Il Santo l’accolse con devozione e festosamente si stringeva la tonaca al cuore e la baciava, invitando tutti ad allietarsi con lui.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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