Lc 12,49-53

Quale divisione?

Giovedì XXIX Settimana del Tempo Ordinario
Rm 6,19-23   Sal 1    Lc 12,49-53

Gesù sta preparando qualcosa di grandioso. Annuncia il battesimo con il quale sarà battezzato che è il Mistero pasquale. Il fuoco che accenderà sarà quello dello Spirito Santo nel cuore dei credenti.
È un atto unico che passerà attraverso una separazione, dalla morte alla vita nuova. Anche nella Creazione tutto ha preso forma da una separazione, ed è violenta, cioè forte. La creazione della donna dall’uomo ha addirittura provocato una ferita nel corpo di Adamo. La divisione è anche necessaria per la comunione. La creazione è emersa dalla confusione e Dio distingue e separa: per far esistere qualcosa lo deve separare dall’altro, deve emergere la diversità. Siamo diversi. Ecco che Gesù ci invita ad avere coscienza che decidere per la fede in Lui porta alla divisione perché la fede stessa fa operare delle scelte diverse, non sempre accolte, persino all’interno della famiglia. Anche in questa divisione c’è un generare una Vita Nuova, la Creazione nello Spirito. Chiediamo di crescere nella fede in questo!

“Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui”.

Dalle Lettere di Santa Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2905]
Entrato nella camera del vescovo, si spogliò di tutte le sue vesti, e deposto su di esse il denaro, uscì fuori nudo alla presenza del vescovo, del padre e degli altri astanti, e disse: “Ascoltate tutti e comprendete. Finora ho chiamato Pietro di Bernardone padre mio. Ma dal momento che ho fatto proposito di servire Dio, gli rendo il denaro per il quale era irritato e tutti i vestiti avuti dalla sua sostanza, e d’ora in poi voglio dire: ‘‘Padre nostro, che sei nei cieli, non padre Pietro di Bernardone”. I presenti videro che l’uomo di Dio portava sulla carne, sotto gli abiti colorati, un cilicio. Bruciando di dolore e infuriato, suo padre si alzò , prese i denari e tutti i vestiti e, mentre se li portava a casa, quelli che avevano assistito a questo spettacolo rimasero indignati contro di lui, che non aveva lasciato al figlio nemmeno di che vestirsi. E presi da compassione cominciarono a piangere forte su Francesco.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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