Lc 6,6-11

In mezzo

In mezzo

Lunedì XXIII Settimana del Tempo Ordinario
Col 1,24 – 2,3 Sal 62 Lc 6,6-11 

Il Vangelo anche oggi riporta una contesa tra Gesù e i capi religiosi del tempo, legata all’osservanza della Legge e al rispetto del Sabato. E Gesù ancora una volta mette al centro l’uomo. Questa centralità non è facile. Per l’uomo dalla mano inaridita sarà stato quanto meno imbarazzante se non fonte di umiliazione essere posto sotto lo sguardo di tutti, nel punto in cui non c’era modo di nascondere la sua mano paralizzata, la sua ferita, il suo limite. Ma allo stesso tempo, quale gioia profonda avrà provato ad essere sotto gli occhi buoni di Gesù, che lo ha visto, chiamato e guarito. Anche per gli scribi e i farisei questa centralità è scomoda, perché chiede di interpretare la Legge in modo flessibile, legando la carità alla giustizia, facendo di ogni situazione un caso unico, da “mettere in mezzo” e sul quale fare discernimento perché l’obbedienza alla Legge sia obbedienza alla vera volontà di Dio. Anche per Gesù questa centralità è scomoda. Per rivelare all’uomo l’amore del Padre, accetterà di essere messo lui stesso al centro, in croce fra due ladroni, sopportando ogni sofferenza…tutto  “per rendere ogni uomo perfetto in Lui”.

O Spirito Santo, donaci l’umiltà per accogliere l’amore del Padre, e la carità per portarlo a chi incontriamo nella nostra quotidianità

Dalla Leggenda Maggiore [FF 1066]

Mentre, con il santo proposito, ritornavano nella valle Spoletana, si misero a discutere se dovessero passare la vita in mezzo alla gente, oppure dimorare in luoghi solitari. Ma Francesco, il servo di Cristo, non confidando nell’intraprendenza propria o in quella dei suoi, si affidò all’insistenza della preghiera per ricercare quale fosse su questo punto la disposizione della volontà divina […]. Comprese che egli era stato mandato dal Signore a questo scopo: guadagnare a Cristo le anime, che il diavolo tentava di rapire. E perciò scelse di vivere per tutti, anziché per sé solo, stimolato dall’esempio di Colui che si degnò di morire, lui solo, per tutti gli uomini.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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