Giochi seri | Leggere la parola di Dio con S. Francesco e S. Chiara nella vita di tutti i giorni
Lc 7,31-35

Giochi seri

Giochi seri

Mercoledì XXIV Settimana del Tempo Ordinario
1Cor 12,31-13,13    Sal 32   Lc 7,31-35
San Francesco Maria da Camporosso, Memoria

Nel Vangelo di oggi, Gesù descrive l’atteggiamento che, talvolta, assume il cuore umano. Si comporta come un bambino capriccioso che si oppone per dispetto. In questa immagine molto concreta, Gesù parla di due inviti, come fossero dei giochi che alcuni bambini propongono ai loro coetanei. In questo caso però il gioco è molto serio, perché sono gli inviti di Colui che ci ama e dà la vita per noi. Il primo è un invito di festa: c’è una musica lieta, e si potrebbe danzare di gioia, perché siamo infinitamente amati e perdonati. Ma il cuore non vuole danzare. Il secondo è un invito al pianto: c’è un male che agisce dentro di noi. Scoprirlo, dovrebbe addolorarci e farci piangere: non per essere mesti, ma perché il dolore del peccato è quella molla che spesso ci spinge alla conversione e al cambiamento. È proprio questo ciò che voleva dire il Battista, ma pochi lo ascoltano: il cuore non vuole piangere. Questi sono i due serissimi giochi di Dio Padre. È importante saperli riconoscere nel cammino spirituale, se vogliamo entrare in sintonia con il suo cuore pieno di misericordia.
Ed ecco una bella notizia, una prospettiva di luce e di speranza: chi vuole vivere la conversione, chi vuole entrare in sintonia con il cuore misericordioso del Padre, può farlo! Può entrarvi attraverso la Sapienza di Dio, che è il suo Figlio Gesù.

“Donaci o Padre un cuore di fanciulli, per avere la gioia di credere e la volontà libera per obbedire alla Parola del tuo Figlio”.

Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura [FF 1057]
Un giorno, mentre, ritirato in luogo solitario, piangeva ripensando con amarezza al suo passato, si sentì pervaso dalla gioia dello Spirito Santo, da cui ebbe l’assicurazione che gli erano stati pienamente rimessi tutti i peccati.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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