Mt 15,21-28

Risposte e-ducate

Risposte e-ducate

Mercoledì XVIII Settimana del Tempo ordinario
Ger 31,1-7    Ger 31, 10-13    Mt 15,21-28
San Domenico Guzman, Memoria

È mai possibile che questa volta i discepoli siano più sensibili di Gesù? Perché il Signore mostra una iniziale distanza dal dolore di questa straniera? E perché a volte sembra tardare o negare a noi la sua risposta? Solitamente vorremmo tutto e subito, ma la via di Dio è diversa: Lui ci accompagna su strade poco prevedibili, fatte di attese pazienti, di tempi giusti che, spesso, non sono i nostri.  Nel dialogo tra noi e il Signore, c’è sempre una verità che va e-ducata, cioè fatta emergere, e che ha i suoi tempi per maturare nella sua pienezza. Se perseveriamo, se non desistiamo dalla ricerca fiduciosa e paziente, il Padre sempre ci aiuta ad un uscire dalle nostre immaturità, e passare ad una fede più profonda e autentica. Il Signore Gesù, il Messia, mandato alle pecore perdute della casa di Israele, vive anche Lui il suo passaggio: si ferma e torna indietro per salvare coloro che vogliono veramente crescere e che maturano in se stessi la fede vera, anche se sono incirconcisi. Sono coloro che si riconoscono fragili e indegni, pronti a piegare le ginocchia davanti al Figlio di Dio. La donna del Vangelo chiede con coraggio ma nell’umiltà, non pretende, ma non desiste! Alla fine, vive un passaggio meraviglioso: le viene restituita la figlia sana, cioè diventa nuovamente madre feconda che genera una vita più forte.

Signore, rendici capaci di imitare la donna cananea, che piega le sue ginocchia davanti a Te: aiutaci a saper gridare la nostra fame ed a riconoscerti come la vera sorgente della vita e della verità.

Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 226]
E ora confesso al Signore Dio Padre (…) e a tutti i miei frati benedetti, tutti i miei peccati. Ho peccato molto per mia grave colpa, specialmente perché non ho osservato la Regola, che ho promesso al Signore, e non ho detto l’ufficio, come prescrive la Regola, sia per negligenza sia a causa della mia infermità, sia perché sono ignorante e illetterato.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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