Gal 4,4-7

Dio mandò il suo Figlio nato da donna

Dio mandò il suo Figlio nato da donna

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre!
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio. (Gal 4,4-7)

1 gennaio – Solennità di Maria Santissima Madre di DioGiornata mondiale della pace – In questo giorno lieto e solenne la fede va ben oltre i sentimenti di augurio per un nuovo anno che nasce: di per sé molti calendari antichi vedevano il ‘capodanno’ in marzo (equinozio di primavera) e non in dicembre (dicembre, decimo mese…).

E’ comunque significativo che il nostro calendario liturgico metta all’inizio del ciclo annuale moderno la giornata dedicata a contemplare Maria madre di Dio, l’umanità di una creatura, una donna, che con il suo “sì” è madre del suo creatore. Una verità di fede da capogiro! Ci volle un concilio, il concilio di Efeso (431 d.C., il terzo concilio ecumenico – nella foto i resti attuali della Basilica dove si svolse il conciclio), perché la Chiesa facesse discernimento su questa verità e la indicasse corretta e degna della contemplazione dei credenti:

«Noi quindi confessiamo che il nostro Signore Gesù Figlio unigenito di Dio, è perfetto Dio e perfetto uomo, (composto) di anima razionale e di corpo; generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, nato, per noi e per la nostra salvezza, alla fine dei tempi dalla vergine Maria secondo l’umanità; che è consostanziale al Padre secondo la divinità, e consostanziale a noi secondo l’umanità, essendo avvenuta l’unione delle due nature. Perciò noi confessiamo un solo Cristo, un solo Figlio, un solo Signore. Conforme a questo concetto di unione inconfusa, noi confessiamo che la Vergine santa è Madre di Dio, essendosi il Verbo di Dio incarnato e fatto uomo, ed avendo unito a sé fin dallo stesso concepimento, il tempio assunto da essa» (*).

Il brano della lettera ai Galati che la liturgia ci propone come seconda lettura è un passaggio della missiva mandata da san Paolo ai credenti della Galazia: secondo gli studiosi tale lettera venne scritta proprio ad Efeso, ma moltissimi anni prima del concilio omomimo: verso l’anno 54 d.C. E’ questa pertanto la prima traccia ‘archeologica’ che troviamo nel Nuovo Testamento della menzione che il Figlio di Dio è nato da una donna. Le narrazioni evangeliche di Matteo e Luca sono molto più tardive nella loro composizione (Matteo circa 80 d.C.; Luca circa 85 d.C.) e per questo molto più complete riguardo il ruolo di Maria, che san Paolo non cita nemmeno nel nome.

In questa fede, nella fede della Chiesa, la fede che san Francesco professò preghiamo come lui amava fare in queste giornate natalizie, con il polisalmo da lui composto intessendo trame preziose tratte dalla Parola di Dio (vd. FF 281. 303. 281):

AntifonaSanta Maria Vergine, nel mondo tra le donne non è nata alcuna simile a tefiglia e ancella dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le potenze angeliche dei cieli e con tutti i santi, presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e maestro. Gloria al Padre… Come era nel principio…

Esultate in Dio, nostro aiuto, * [Sal 80,2]
giubilate al Signore Dio vivo e vero con voce di gioia. [Sal 46,2]
Poiché eccelso e terribile è il Signore, * [Sal 46,3]
re grande su tutta la terra.

Poiché il santissimo Padre celeste, * [cf. Sal 73,12]
nostro re prima dei secoli,
ha mandato dall’alto il suo Figlio diletto,* [cf. 1Gv 4,9]
ed egli è nato dalla beata Vergine santa Maria. [Mt 3,17]

Egli mi ha invocato: «Tu sei mio padre», + [Sal 88,27-28]
e io lo costituirò mio primogenito, *
più alto dei re della terra.

In quel giorno il Signore ha mandato la sua misericordia * [cf. Sal 41,9]
e nella notte il suo cantico.
Questo è il giorno, che ha fatto il Signore: * [Sal 117,24]
esultiamo in esso e rallegriamoci.

Poiché il santissimo bambino diletto è dato a noi +
e nacque per noi lungo la via [cf. Is 9,6 Vg]
e fu posto nella mangiatoia, * [cf. Lc 2,7]
perché egli non aveva posto nell’albergo.

Gloria al Signore Dio nell’alto dei cieli, * [cf. Lc 2,14]
e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Si allietino i cieli ed esulti la terra, + [Sal 95,11-12]
frema il mare e quanto racchiude, *
gioiscano i campi e quanto contengono.

Cantate a lui un cantico nuovo; * [Sal 95,1]
cantate al Signore da tutta la terra.
Poiché grande è il Signore e degno di ogni lode, * [Sal 95,4]
è terribile sopra tutti gli dèi.

Date al Signore, o terre dei popoli, + [Sal 95,7-8]
date al Signore la gloria e l’onore, *
date al Signore la gloria del suo nome.

Portate in offerta i vostri corpi + [cf. Sal 95,8]
e prendete sulle spalle la sua santa croce * [Lc 14,27]
e seguite sino alla fine i suoi santissimi comandamenti. [1Pt 2,21]

AntifonaSanta Maria Vergine, nel mondo tra le donne non è nata alcuna simile a tefiglia e ancella dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le potenze angeliche dei cieli e con tutti i santi, presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e maestro. Gloria al Padre… Come era nel principio…

Francesco infatti riteneva di aver avuto grazie particolari da Maria, soprattutto nel luogo della Porziuncola, nella piccola chiesa da lui restaurata e già dedicata alla Madre di Dio:

«Poi si trasferì nella località chiamata la Porziuncola, dove c’era un’antica chiesa costruita in onore della Beata Vergine Madre di Dio, ormai abbandonata e non curata da nessuno. Vedendola il santo di Dio in quel misero stato, mosso a compassione, anche perché aveva grande devozione per la Madre di ogni bontà , vi stabilì la sua dimora e terminò di ripararla: era il terzo anno della sua conversione» (Tommaso da Celano, Vita prima di san Francesco, IX : FF 355).

«Nella chiesa della Vergine Madre di Dio dimorava, dunque, il suo servo Francesco e supplicava insistentemente con gemiti continui Colei che concepì il Verbo pieno di grazia e di verità , perché si degnasse di farsi sua avvocata; e per i meriti della Madre della misericordia egli stesso concepì e partorì lo spirito della verità evangelica. Mentre un giorno ascoltava devotamente la messa degli apostoli, sentì recitare il brano del Vangelo in cui Cristo, inviando i discepoli a predicare, consegna loro la forma di vita evangelica, dicendo: Non tenete né oro, né argento, né denaro nelle vostre cinture, non abbiate bisaccia da viaggio, né due tuniche, né calzari, né bastone. Questo udì, comprese e affidò alla memoria l’amico della povertà apostolica e subito, ricolmo di indicibile letizia, esclamò: «Questo è ciò che desidero; questo è ciò che bramo con tutto il cuore!». Si toglie i calzari dai piedi; lascia il bastone; maledice bisaccia e denaro e, contento di una sola tonachetta, butta via la cintura e la sostituisce con una corda e mette ogni sollecitudine del cuore per vedere come realizzare quanto ha sentito e come adattarsi in tutto alla regola e retta via degli apostoli» (Bonaventura da Bagnoregio, Leggenda Maggiore, III : FF 1051).

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ARTICOLO DI: Andrea Vaona

“fr. Andrea Vaona - francescano conventuale, contento di essere frate. Nato sul limitare della laguna veneta, vive in città con il cuore in montagna, ma volentieri trascina il cuore a valle per il servizio ministeriale-pastorale in Basilica del Santo a Padova e con l'OFS regionale del Veneto. Scrive (poco) e legge (molto). Quasi nativo-digitale, ha uno spazio web: frateandrea.blogspot.com per condividere qualche bit e idea.”

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