Che vuoi dalla vita? (Mt 11, 16-19)

Oggi Gesù dà l’impressione di essere una po’ irritato. Di fronte all’infantile ambivalenza di giudizi, al doppiopesismo dei suoi ascoltatori, sbotta: «A chi paragonerò questa generazione?».

Già: «E’ venuto Giovanni che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. E’ venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori».

Già: con quali criteri valutiamo le persone? Ci fermiamo davanti a comportamenti altrui senza chiederci perché gli altri si comportano così o colà. Troppo fatica? O forse sottilmente cogliamo la sfida vera che quel comportamento rivolge a noi stessi? La sfida della presenza di Dio che comunque opera per portare avanti il progetto del regno. Troppa paura di entrare anche noi in questo progetto? Meglio essere contraddittori che accogliere le iniziative di Dio? Meglio giudicare che cambiare?

Già: ci vuole umiltà nel seguire le orme di Dio dentro comportamenti mai men che leciti e comunque poco rassicuranti perché aprono credito a persone «out». Cosa cerca Gesù nei suoi amici pubblicani e peccatori? Cosa cerca in noi? Perché ci tiene tanto a bussare alla nostra porta e a mangiare anche con noi? E’ questo il timore?

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ARTICOLO DI: Paolo Floretta

“Fra Paolo Floretta è francescano conventuale. Laureato in filosofia e psicologia, è specializzato in psicoterapia. Ha lavorato al Messaggero di sant’Antonio, seguendo per alcuni anni lo sviluppo del web e il suo uso in chiave pastorle. Ha insegnato presso la Facoltà Teologica del Triveneto e si occupa di formazione e accompagnamento psicoterapeutico. Sta concludendo la specializzazione in teologia spirituale. Con don Marco Sanavio ha pubblicato Webpastore.it (EMP 2010).”

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