«In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”» (Mt 11,25). Effettivamente, se anche nella Bibbia l’ignoranza in quanto tale è negativa per l’uomo, soprattutto se «ignoranza di Dio» (Sap 13,1; cf. Ef 4,18), è anche vero che la questione non è poi così chiara e lineare, come… Continua
Sa di profumo, magari pure di lavanda. Sa di aria fresca. Insomma, di pulito. Quando indossiamo un capo di biancheria intima, sappiamo subito se è pulita o no. Allo stesso modo per cui, appena ci infiliamo sotto le coperte, ci sentiamo accarezzati da un paio di lenzuola appena lavate. Era perciò inevitabile che l’immaginario legato al “lavare” e al “lavato, pulito” entrasse a far parte di diritto nel linguaggio religioso,… Continua
In questi giorni la notizia della rilevazione scientifica delle “onde gravitazionali” ha destato l’attenzione dell’opinione pubblica, anche la meno allenata a questioni così complesse. Al di là dell’oggettiva straordinarietà della scoperta, molto si è insistito – e non a caso – sul fatto che questa registrazione delle onde gravitazionali attraverso strumenti enormi e sofisticati abbia di fatto dato certezza a quanto fosse stato teorizzato da Albert Einstein quasi un secolo… Continua
A noi, al giorno d’oggi, probabilmente farci dare dei “pecoroni” non è esattamente un complimento. E del resto anche sentirci rinfacciati di essere intruppati come tante pecore in un gregge, sa più di conformismo e mancanza di originalità, nonché di poco senso di responsabilità personale, che non di apprezzamento per la docilità alla massa. Rifuggiamo da questo linguaggio, come dal pensare che dovremmo seguire docilmente un qualcun altro che ci… Continua
Dare del pazzo a qualcuno non è propriamente fargli un complimento: è qualcuno di “sfasato”. Disadattato nel senso che non è perfettamente adattato al nostro mondo. Insomma, è nel posto e nel momento sbagliato. Qualche volta, forse, è il modo con cui noi liquidiamo una situazione che non rientra nei nostri schemi, che non capiamo. E forse anche ci inquieta, subdolamente ci intriga: non gli perdoniamo la sua libertà, il… Continua
La liturgia di oggi ci propone il brano di Mc 1,40-45, in cui un lebbroso, un uomo impuro, una persona senza possibilità di relazione e di comunione, né con Dio né con gli uomini, trasgredisce le regole, si avvicina a Gesù e gli dice: «Se vuoi, puoi purificarmi!» (Mc 1,40) È bellissimo l’accostamento del “se vuoi” e del “puoi”: da una parte il lebbroso lascia a Gesù tutta la libertà… Continua
È una delle presenze animalesche più elusive, e il fatto che facciamo fatica a sorprenderli, è probabilmente ciò che ci dà più fastidio. Di solito ne vediamo le tracce, in fatto di escrementi o di fili della luce rosicchiati, ma non sembra esserci esca di groviera in grado di fregarli! Di topi in giro se ne vedono pochi, eppure sappiamo che ce ne sono lì sotto a frotte! Se è… Continua
La Misericordia è davvero tale quando riesce a trasformare in santo il peggiore dei briganti mostrando così che per ognuno di noi c’è sempre speranza! Questo libro racconta, iniziando dal buon ladrone crocifisso insieme a Gesù, storie e aneddoti di ladri, briganti, malfattori di vario genere, divenuti poi grandi amici di Dio e testimoni del suo amore (grande spazio è dato ai briganti di Montecasale, convertiti da san Francesco a… Continua
Effettivamente “stare alla finestra” indica attesa, speranza: Noè, per esempio, dalla finestra dell’arca scrutava se mai arrivasse la fine del diluvio, e dalla stessa rilasciava a questo scopo prima un corvo e per due volte consecutive una colomba (Gen 8,6-10), o alla finestra fa capolino il volto dell’amato (Ct 2,9). Da una finestra del palazzo vescovile di Assisi, san Francesco ammalato guardò verso la piazza antistante: ed è l’unica finestra… Continua
Non sarà proprio una delle parole più spirituali del vocabolario biblico e francescano, ma tranquillizziamo i nostri bambini: ce n’è sia nell’uno che nell’altro! Magari non proprio con questo termine colloquiale, ma come “sterco” e “escremento” sì. Possiamo ben immaginare che non se ne scriverà sicuramente bene, e quando la si citerà sarà per dire qualcosa di brutto, comunque di indecente o per rendere chiaramente un concetto negativo: «Il pigro… Continua