Mercoledì IV Settimana di Pasqua
At 1,15-17.20-26 Sal 112 Gv 15,9-17 San Mattia apostolo, festa
“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9)
Celebriamo oggi la festa di San Mattia, scelto per ricostituire il gruppo degli apostoli e portare avanti la missione che Gesù aveva affidato ai “dodici”. Sono stati scelti, loro per primi, per mostrare a tutti che la sorgente della gioia è l’amore e l’amore non è un sentimento che va e viene, ma è un dono che prima di tutto ciascuno ha ricevuto. Gesù per primo. Egli ha ricevuto l’amore del Padre e continuamente lo riceve perché, amando, rimane nel suo amore. In questo “rimanere nell’amore” sta la sua gioia, una gioia che desidera per tutti: “Vi ho chiamato e vi ho costituito perché portiate frutto”. Amarsi gli uni gli altri è quindi una chiamata ma insieme una risposta, un desiderio di restituire sempre di più quanto si continua a ricevere.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1222]
Francesco, uomo angelico, non si disimpegnava mai dal praticare il bene. Anzi, come gli spiriti angelici sulla scala di Giacobbe, o saliva verso Dio o discendeva verso il prossimo. Il tempo a lui concesso per guadagnare meriti, aveva imparato a suddividerlo con grande accortezza: parte ne spendeva nelle fatiche apostoliche per il suo prossimo, parte ne dedicava alla tranquillità e alle estasi della contemplazione.
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