Venerdì II Settimana di Quaresima
Gen 37,3-4.12-13.17-28 Sal 104 Mt 21,33-43.45
“questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi” (Mt 21,42)
Di fronte all’infedeltà e alla cattiveria dei vignaioli, il padrone della vigna manifesta crescente premura: prima manda alcuni servi, poi ne manda in numero maggiore, fino a mandare suo figlio, sempre rinnovando la fiducia e nella convinzione che “avranno rispetto”. Facilmente si coglie nei servi l’immagine dei profeti e nel figlio quella di Gesù. Come il figlio, Egli, fuori da Gerusalemme, viene ucciso. Ma neanche questo estremo rifiuto ferma il progetto di amore del Padre per l’uomo. Chi riceve in dono tutto per portare frutto ma non lo dà, è come colui che non ha a cui sarà tolto anche quello che ha (cf. Mt 25,29). La vigna rimane buona, la pietra scartata non solo è recuperata ma diventa testata d’angolo. E, come per la storia di Giuseppe e i suoi fratelli, Dio si rivela così potente da trasformare il male, commesso dall’uomo, in un bene ancora più grande.
Dalle Laudi e preghiere [FF 278]
Ecco, io torno da Perugia e a notte fonda arrivo qui, ed è tempo d’inverno fangoso e così freddo che […]e io tutto nel fango e nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo che ho picchiato e chiamato a lungo, viene un frate e chiede: ‘‘Chi è?’’. Io rispondo: ‘‘Frate Francesco’’. Ed egli dice: ‘‘Vattene, non è ora decente questa di andare in giro; non entrerai’’. E poiché io insisto ancora, l’altro risponde: ‘‘Vattene, tu sei un semplice e un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te’’. E io resto ancora davanti alla porta e dico: ‘‘Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte’’. Ed egli risponde: ‘‘Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là”. Io ti dico che, se avrò avuto pazienza e non mi sarò inquietato, in questo e` vera letizia e vera virtù e la salvezza dell’anima.
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