La gioia di sapersi amati
Sabato XXVI Settimana del Tempo Ordinario
Gb 42,1-3.5-6.12-16 Sal 118 Lc 10,17-24
Che gioia fare grandi cose con i doni che il Signore ci dà! Riconoscendoci piccoli, incapaci di comprendere tutto e, allo stesso tempo, rendendoci disponibili ad essere strumenti nelle mani di Dio. Così possiamo dire, con la stessa fiducia di Giobbe: comprendo che tu puoi tutto e che nessun progetto per te è impossibile. Questo impossibile il Signore lo fa proprio attraverso di noi. È straordinario! Eppure c’è una gioia ancora più grande: quella del sapersi amati da Dio. Dice infatti Gesù: non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
Grazie, o Signore, per la Tua gioia che manifesti verso il Padre, che è per noi fonte di nutrimento per la nostra spirituale.
Dalla Regola non bollata [FF 47]
[Io Francesco] scongiuro, nella carità che è Dio, tutti i miei frati occupati nella predicazione, nell’orazione, nel lavoro, sia chierici che laici, che cerchino di umiliarsi in tutte le cose, di non gloriarsi, né godere tra sé, né esaltarsi dentro di sé delle buone parole e delle opere, anzi di nessun bene che Dio fa o dice e opera talvolta in loro e per mezzo di loro, secondo quello che dice il Signore: «Non rallegratevi però in questo, che i demoni si sottomettono a voi».
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