Mt 15,21-28

Dolci briciole

Dolci briciole

Mercoledì XVIII Settimana del Tempo Ordinario
Nm 13,1-3.25-14,1.26-30.34-35    Sal 105     Mt 15, 21-28
San Giovanni Maria Vianney, sacerdote, memoria

Dio, come aveva promesso, dona al popolo «la terra di Canaan», un luogo ricco, dolce, fiorente «dove scorrono latte e miele». Canaan è però anche il luogo dell’infedeltà e della lontananza da Dio. La donna cananea rappresenta qui i popoli che non si sono fidati della promessa di Dio, che sono diventati idolatri e prigionieri del peccato. Questa madre, tuttavia, sa che Gesù è il Figlio di Dio, colui che salva. Per questo, in risposta alle sue parole un po’ “amare”, non si abbatte, non si offende. Sa solo che è il momento di insistere, di andare fino in fondo. La sua tenacia, la fede limpida e certa stupiscono Gesù. È così anche per noi: la Parola a volte è dolce, altre un po’ amara perché ci provoca. Accogliamola come occasione per far emergere in noi la risolutezza contro il male che ci blocca, la decisione verso il bene che ci libera. Il Signore compie prodigi inaspettati quando ci vede lottare per ciò che per noi è buono, giusto, vero. Lui, che è tenerezza e misericordia infinita, non ci vuole un bene “alla buona”, ma ci ama sul serio: vuole sopra ogni cosa la nostra salvezza e la libertà del nostro cuore.

“Signore aiutami!” … e “sua figlia fu guarita”. Guarisci anche noi, Signore, e rendici capaci di un amore tenace per te e per il tuo regno.

Dal Sacrum Commercium [FF 1961]
A buon diritto il regno dei cieli appartiene a coloro che di propria volontà, con intenzione pura e per desiderio dei beni eterni, non possiedono alcun bene terreno. È necessario che viva di cose celesti chi non si cura delle terrene, che degusti felice nel presente esilio le dolci briciole che cadono dalla mensa (Mt 15,27) degli angeli santi chi considera come sterco ogni cosa (Fil 3,8) e rinuncia a tutti i beni del mondo, meritando così di gustare quanto è dolce e soave il Signore. Questa è la vera investitura del regno dei cieli, è sicurezza di eredità eterna nel regno e quasi un pregustare santamente la felicità futura.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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