Domenica 4 novembre 2018, XXXIª TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Marco 12,28b-34
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Dalle Fonti
Lettera di S. Chiara ad Ermentrude 1-7: FF 2912-2914
A Ermentrude, sorella carissima, Chiara d’Assisi, umile ancella di Gesù Cristo, augura salute e pace. Ho appreso, sorella carissima, che, con l’aiuto della grazia del Signore, sei fuggita dal fango di questo mondo; ne provo grande allegrezza e mi congratulo con te; e ancor più grande è la mia gioia perché so che tu e le tue figlie con coraggio camminate nella via della virtù. Rimani, dunque, o carissima, fedele fino alla morte a Colui, al quale ti sei legata per sempre. E certamente sarai da Lui coronata con la corona delle vita. Il tempo della fatica quaggiù è breve, ma la ricompensa è eterna. Non ti abbaglino gli splendori del mondo, che passa come ombra. Non ti sorprendano le vuote immagini di questo mondo ingannatore; chiudi le tue orecchie ai sibili dell’inferno e spezza da forte le sue tentazioni. Sostieni di buona voglia le avversità, e la superbia non rigonfi il tuo cuore nelle cose prospere; queste ti richiamano alla tua fede, quelle la richiedono.
Alla vita
Il regno di Dio chiede il desiderio della ricerca e la disponibilità di mettersi in cammino. Lo Scriba volle incontrare Gesù per essere aiutato nella conoscenza di Dio: in lui c’era non solo desiderio ma anche sincera disponibilità al dialogo. La conclusione di Gesù è interessante: non sei distante dalla meta cercata. Perché in quel momento era con un cuore aperto davanti a Gesù. Chiara esorta Ermentrude e le sue sorelle a restare in cammino. La loro esistenza, sebbene vissuta in monastero, di fatto poteva essere paragonata ad un viaggio verso Colui per il quale valeva la pena dare la vita. Il tragitto dura un’esistenza intera, e chiede di tenere fermo il desiderio di Lui, sostenendo il cammino con la forza della fede. E camminare è già essere vicini a Colui verso il quale si è diretti, perché egli ci è accanto nei nostri desideri di verità e di vita.
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