Sabato XV Settimana del Tempo Ordinario
Es 12 37-42 Sal 135 Mt 12,14-21
“Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato” (Mt 12,18)
Gesù viene a sapere dei complotti dei farisei. Molti sono contro di lui, ma molti altri lo seguono, e questi “li guarisce tutti”. Gesù non si arrende, nonostante tutto, rimane attentissimo a noi, al bisogno che abbiamo di essere accolti, amati, guariti. Agisce con coraggio, ma nella discrezione, senza alzare la voce. Non oppone resistenza, anche se potrebbe, non accusa chi lo condanna. Ma prende su di sé la condanna per offrirci la salvezza. In questo è irremovibile, porta avanti con coraggio l’opera che gli è affidata. Dove trova tanta forza? Dall’amore di predilezione che il Padre gli ha mostrato, dalla fiducia che gli ha accordato. “Ecco il mio servo che ho scelto, il mio amato”. Da questo trae tutta la forza per rimanere fedele alla sua vocazione.
Dalla Vita seconda ti Tommaso da Celano [FF 677]
Un giorno un povero gli chiese l’elemosina ed egli, non avendo niente per le mani, scucì un lembo della tonaca e lo regalò al povero. Altre volte, allo stesso fine, si tolse perfino i calzoni. Tanta era la tenera compassione che provava per i poveri e tanto l’affetto che lo spingeva a seguire le orme di Cristo povero.
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