Venerdì XVII Settimana del tempo ordinario
Lv 23,1.4-11.15-16.27.34-37 Sal 80 Mt 13, 54-58 Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa, memoria
«Questo comando che oggi ti do non è troppo alto per te, né troppo lontano da te (…) Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica» (Dt 30,11-14)
Si possono sapere molte cose di una persona, ma una conoscenza solo superficiale a volte favorisce pregiudizi ed ‘etichette’. Può capitare di fermarsi all’apparenza, per evitare la fatica di cambiare, l’umiltà di ricredersi, di mettersi davanti all’altro con stupore e riconoscenza. È importante, infatti, non perdere la capacità di sorprendersi, di rimanere pronti ad ascoltare, a cogliere la novità. Questo accade anche con Gesù. Presso i suoi, a Nazaret, lui è conosciuto, è uno di loro, prossimo a loro. Le parabole del vangelo di questi giorni ci ricordano che il regno di Dio è molto “altro”, ma anche molto “prossimo”, nascosto nelle cose piccole e concrete. È bello oggi lasciarci sorprendere da questa prossimità di Dio ed esprimergli il nostro grazie.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 519]
Sia benedetto e glorificato Dio, unico e sapiente, che rinnova i suoi miracoli e ripete le meravigliose gesta per confortare le menti dei deboli con le nuove rivelazioni e per mezzo di una meraviglia visibile conquistarne gli animi all’amore delle cose invisibili! O meravigliosa e amabile disposizione divina, che, per fugare ogni dubbio sulla novità del prodigio, ha compiuto prima con misericordia in Colui che veniva dal cielo quello che poi avrebbe realizzato nell’uomo che viveva sulla terra.
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