Mercoledì XV Settimana del Tempo Ordinario
Es 3,1-6.9-12 Sal 93 Mt 11,25-27
“Ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno” (Mt 11,25)
Dio Padre ha una predilezione verso i piccoli. Le parole di Gesù oggi non sono certo un elogio all’ingenuità. Una mente acuta, intelligente, un cuore saggio, sono sempre un dono di Dio. I sapienti a cui però Gesù si riferisce in questo caso sono coloro che – contrapposti ai piccoli – contano troppo sulle proprie capacità e si fanno forti di una prudenza solo umana. La sapienza dei “furbetti”, che usano cose e persone secondo i propri interessi. A questi Dio si sottrae, si nasconde, perché Lui è esattamente l’opposto. I piccoli, i semplici, invece, gli somigliano nella benevolenza. Essi ci ricordano la condizione necessaria per entrare nel regno. Perché la loro vita è una continua “richiesta”, avendo bisogno di un altro per vivere. Con Dio è così: non siamo autosufficienti, non siamo padroni di niente. Ma bisognosi di amore, di forza, di sapienza, di perdono.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1328]
In verità, questo mistero grande e mirabile della croce, nel quale i carismi della grazia, i meriti delle virtù, i tesori della sapienza e della scienza sono nascosti così profondamente da risultare incomprensibili ai sapienti e ai prudenti di questo mondo, fu svelato a questo piccolo di Cristo in tutta la sua pienezza, tanto che in tutta la sua vita egli ha seguito sempre e solo le vestigia della croce, ha conosciuto sempre e solo la dolcezza della croce, ha predicato sempre e solo la gloria della croce.
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