Venerdì IV Settimana di Pasqua
Venerdì IV Settimana di Pasqua
At 13,26-33 Sal 2 Gv 14,1-6
Gesù ha parlato della sua partenza e discepoli sono rattristati. Il Maestro allora li rincuora e li richiama al senso della fede, prima di sviluppare a lungo il tema dell’amore. “Credete in Dio e credete in me”: credere in Dio e in Gesù ormai si identificano, sia perché Gesù e il Padre sono “uno” (Gv 10,30), sia perché Gesù rivela il Padre in modo definitivo e perfetto.
Dopo averli esortati alla fede può riparlare del suo “andare” e ancora li consola presentando la meta: “Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore…e io vado a preparavi un posto”. La dimora è il luogo della comunione di vita con Dio: è questo lo scopo dell’“andare” di Gesù, perché noi possiamo avere il dono della vera vita, in abbondanza, cioè per sempre. Non c’è vera vita dove non è possibile vincere la morte. Solo Gesù l’ha vinta e la vince in noi con la sua Vita, che è sempre Vita donata, “fino alla fine”, per amore nostro.
Dalla Lettera ai Fedeli [FF 199-200]
Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio.
E tutti quelli e quelle che si diporteranno in questo modo, fino a quando faranno tali cose e persevereranno in esse sino alla fine, riposerà su di essi lo Spirito del Signore, ed egli ne farà sua abitazione e dimora. E saranno figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo.
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