Memoriale della Porziuncola 1705-1860
Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli
in Porziuncola
Presentazione dei volumi
MEMORIALE della Porziuncola 1705-1860
a cura di P. Bruno Pennacchini per le Edizioni Porziuncola
Martedì 1° novembre 2016, ore 16.00
Refettorietto del Convento della Porziuncola
Interverrano:
Prof.ssa Chiara Coletti Università degli Studi di Perugia
Prof. P. Giuseppe Buffon Pontificia Università «Antoniaum»
Coordinati da fr. Mauro Botti
È previsto l’intervento del Curatore.
Con “MEMORIALE della Porziuncola 1705-1860” sono indicati due volumi manoscritti dell’archivio conventuale della Porziuncola, contenenti le memorie del Santuario, del Convento e del primitivo abitato di Santa Maria degli Angeli, nel piano di Assisi, dal 1705 al 1860; vera e preziosa fonte di documenti risalenti fino al secolo XV.
Il primo tomo del Memoriale misura cm.30,5 x 21,5. I piatti di copertina sono ben solidi. Il rivestimento attuale, che appare deteriorato dal tempo e dall’uso, conserva ancora un resto di lacci con cui veniva chiuso. Nel frontespizio si legge: Libro composto di carte n° 395: in realtà le carte sono 336, a causa della numerazione molto irregolare.
Il secondo tomo, che misura cm. 34.5 x 24, è composto di sole 129 carte scritte e numerate: poco meno della metà della sua intera consistenza materiale. La rilegatura appare un poco meglio conservata del primo tomo. I piatti sono altrettanto solidi di quelli del suo fratello maggiore, ma rivestiti in mezza pergamena, ora parzialmente lacerata.
È ovvio che in un arco di tempo così ampio (1705 – 1860), la lingua, la sua ortografia, la sintassi e lo stesso vocabolario, abbiano subito cambiamenti. A questo proposito dichiara il Curatore p. Bruno Pennacchini: “ho scelto comunque di conservare il testo manoscritto così come giace, senza prendermi la libertà di correggere alcunché; ho conservato intatti anche errori evidenti, dovuti a incompetenze o distrazioni degli amanuensi”.
I Cronisti sono tutti rigorosamente anonimi. Alcuni di loro furono veri studiosi, capaci di ricercare e citare correttamente documenti d’archivio, anteriori ad essi anche di alcuni secoli. Non sempre tuttavia furono così attenti: in alcuni periodi si trovano vuoti di notizie, durati anche diversi anni.
Notizie di alcuni eventi clamorosi sono talvolta confermate, e spesso ampliate, in documenti contemporanei. Un avvenimento epocale segnò i primi anni ’30 del sec. XIX. Tra la fine del 1831 e il 1832, con strascichi fino al 1835, si verificò un terremoto devastante, che interessò buona parte dell’Umbria e segnatamente la Basilica ed il Convento di S. Maria degli Angeli. Il Memoriale non poteva non registrarlo. La notizia è presente anche in altri documenti coevi, che ne danno un rilievo maggiore rispetto al Memoriale. Un altro documento degno di nota, dedicato esclusivamente al terremoto e alla ricostruzione della Basilica, si trova in un volume appartenete al Fondo Antico della Biblioteca Porziuncola. Ne è autore il canonico Scipione Perilli; titolo: Relazione storica sul risorgimento della Basilica degli Angeli presso Asisi. Fu stampato in Roma nel 1842. Un particolare sorvolato dal Memoriale, e insistito dallo Scipioni, fu l’opera di protezione che si diede alla Cappella della Porziuncola, per timore del crollo della cupola: una sorta di piramide molto solida, composta di fascine, calcinacci, legnami… fino all’altezza di “palmi 55”.
Il Memoriale sembra ignorare quasi del tutto gli avvenimenti socio-politici d’Italia e d’Europa, interessato essenzialmente a ciò che avveniva in loco. Colpisce la preoccupazione di tramandare correttamente ai posteri le usanze tradizionali, perché se ne tenga conto per il futuro e ciascuno le tramandi fedelmente ai posteri senza variazioni.
Le prime avvisaglie di cambiamento si avvertirono nel 1798, quando le truppe francesi entrarono in Perugia e in Assisi: poi in altre città dello Stato Pontificio, costituendo governi democratici, come allora si chiamavano. Nel Dicembre dello stesso anno gli stessi frati del convento della Porziuncola ebbero a soffrirne pesanti conseguenze. Fr Luigi Ferri fa scrivere alcune pagine non proprio lusinghiere verso i Francesi, al suo ritorno, dopo quattro anni di volontario esilio, nel 1814.
Il modo di registrare gli avvenimenti cambierà decisamente con gli eventi del 1848 e 49: le notizie diverranno molto dettagliate: dall’esilio di Pio IX e le sue allocuzioni, inviate per scritto, alla costituzione della breve Repubblica Romana, alla restaurazione dello Stato Pontificio ad opera dei Francesi. Il Memoriale registra con gioia il loro ingresso in Roma, i proclami del comandante in capo Oudinot di Reggio, l’esultanza dei romani per l’allontanamento dei rivoluzionari, le feste fatte in S. Pietro alla presenza delle più alte personalità Italiane e francesi. In quel momento la salvezza dello Stato Pontificio sembrava essere la salvezza della Chiesa Cattolica. Il Memoriale si rattrista invece delle libertà concesse dal Papa Pio IX e le considera la radice di ogni disgrazia successiva.
Il Memoriale si interrompe senza preavviso nel Maggio 1860. Una nota a matita avverte che nel Settembre le truppe piemontesi erano entrate in Umbria e Perugia “ e cosi – scrive lo scoraggiato cronista – si chiude la storia e il volume di cronaca”.
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