Lunedì 29 dicembre, Ottava di Natale
1Gv 2,3-11 Sal 95 (96) Luca 2,22-35
“Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate” (Ml 3,1)
Gesù, nome che significa “il Signore salva” entra nel tempio come un bambino che viene presentato, che viene offerto. Intorno a Lui da un lato ci sono i genitori, che obbediscono alla Legge, dall’altro c’è Simeone che obbedisce alla voce dello Spirito Santo. Sia la Legge che lo Spirito vengono nominati tre volte: l’ascolto della Parola e l’obbedienza allo Spirito permettono l’incontro con Dio che si dona e salva. one, accogliendo Gesù fra le braccia, benedice Dio, riconoscendo nel Bambino quella salvezza a lungo attesa e che ora, compiuta, permette di affrontare la morte continuando a credere nella vita. Simeone, con il suo cantico, insegna che con Gesù tra le braccia, ogni morte può essere affrontata senza paura perché abitata da Colui che si è fatto carne per poterla sconfiggere.
Dalla Lettera Ai fedeli [FF 184-185]
E la volontà del Padre suo fu questa, che il suo figlio benedetto e glorioso, che egli ci ha donato ed è nato per noi, offrisse se stesso, mediante il proprio sangue, come sacrificio e vittima sull’altare della croce, non per sé, poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, ma in espiazione dei nostri peccati, lasciando a noi l’esempio perché ne seguiamo le orme. E vuole che tutti siamo salvi per mezzo di lui e che lo riceviamo con cuore puro e con il nostro corpo casto. Ma pochi sono coloro che lo vogliono ricevere ed essere salvati per mezzo di lui, sebbene il suo giogo sia soave e il suo peso leggero.
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