Lunedì XXXII Settimana del Tempo Ordinario
Sap 1,1-7 Sal 138 Lc 17,1-6 San Leone Magno Papa, vescovo e dottore della Chiesa
“Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore (…) vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità” (Sal 138).
Oggi due temi si intrecciano: lo scandalo e la fede. Essi trovano il loro punto d’incontro nel rispetto per i piccoli. Lo scandalo avviene quando, all’interno della comunità, l’errore di qualcuno fa vacillare chi è più fragile. L’accento non è tanto sul peccato in sé, ma sulla leggerezza di chi, attraverso il proprio comportamento, induce altri a peccare. A questa disattenzione è addirittura preferibile un atto estremo che porta alla morte. Emerge l’immagine di una comunità in cui il cammino di ciascuno è strettamente legato a quello degli altri. C’è allora una chiamata alla responsabilità, per sé e per chi ci cammina accanto. Di fronte alle esigenze del vangelo, gli apostoli sono turbati. Chiedono un “di più” di fede pensando di avere più forze, capacità, bravura . Ma Gesù li riporta in basso, alla piccolezza, all’umiltà. Non è forte chi “accresce la fede”, ma chi diminuisce l’orgoglio e accoglie la sapienza come dono di Dio: chi, come descrive la prima lettura, non si affida a ragionamenti distorti ma “pensa al Signore con bontà d’animo e lo cerca con cuore semplice” (Sap 1,1)
Dalla Lettera a Frate Antonio[FF 251-252]
Ho piacere che tu insegni la sacra teologia ai frati, purché in questa occupazione tu non estingua lo spirito dell’orazione e della devozione, come sta scritto nella Regola.
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