Martedì XXX Settimana del Tempo Ordinario
Ef 2,19-22 Sal 18 Lc 6,12-19
Santi Simone e Giuda, apostoli – festa
“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto” (Gv 15,16)
La memoria degli Apostoli Simone, detto zelota, e Giuda, altrove chiamato Taddeo, offre l’occasione per contemplare l’opera del Signore. Contrariamente alla tradizione, è lui, il maestro, a scegliere fra i molti che lo seguono, i suoi discepoli. E la scelta cade su uomini molto differenti fra loro, anche con visioni opposte rispetto alla “giustizia”, come nel caso di Matteo il pubblicano e Simone lo Zelota, appartenenti a quelle che potremmo definire “fazioni rivali”. Ma per il Padre non ci sono più stranieri né ospiti, ma tutti e per opera e per grazia, in Gesù Cristo, tutti sono concittadini dei santi e familiari di Dio. Le differenze restano, non vengono omologate, ma edificate insieme attraverso il dono dello Spirito. “Ecco l’opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi” (Sal 118,23).
Dalla Lettera a frate Leone [FF 249-250]
Frate Leone, il tuo frate Francesco ti augura salute e pace.
Così dico a te, figlio mio, come una madre: che tutte le parole, che abbiamo detto lungo la via, le riassumo brevemente in questa parola di consiglio, e non c’è bisogno che tu venga da me per consigliarti, perché così ti consiglio: in qualunque maniera ti sembra meglio di piacere al Signore Dio e di seguire le sue orme e la sua povertà, fatelo con la benedizione del Signore Dio e con la mia obbedienza.
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