Mercoledì XX Settimana del Tempo ordinario
Gdc 9,6-15 Sal 20 Mt 20,1-16 San Bernardo Abate e Dottore della Chiesa, memoria
“Il Signore ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili” (Lc 1,51-52)
Gesù pronuncia una parabola per provare a spiegare ai suoi la logica del Regno, dove “i primi saranno ultimi e gli ultimi primi”. Capovolge la loro logica, quella a cui sono abituati. Il suo è un rovesciamento non dato dal caso, ma dalla bontà di Dio che sempre dona “di più”. La logica umana è spesso intenta a calcolare e confrontare, pretendere e misurare. La giustizia del Regno non è retribuzione né calcolo, ma misericordia “ingiustamente” sovrabbondante, che si ostina ad aspettare chi resta indietro, chi “nessuno ha preso a giornata”. L’uomo fa fatica ad entrare nella logica dell’ingiusta giustizia del Regno, finché non ne fa esperienza, finché non diventa il diretto beneficiario di questa sovrabbondanza di misericordia. Solo allora ne capisce la portata e ne gusta la consolazione. Mentre il frutto della logica mondana è il lamento e lo scontento, quello della logica del Regno è la lode e la gratitudine.
Dalle Laudi e Preghiere [FF 263] Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedizione. Ad Te solo, Altissimo, se konfane, e nullu homo è ne dignu Te mentovare.
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