Sabato XIV Settimana del Tempo ordinario
Gen 49,29-32;50,15-26a Sal 104 Mt 10,24-33 Per tre volte nel vangelo Gesù dice: “non abbiate paura”! Quello che lui ci chiama a vivere è qualcosa di veramente grande: essere “quelli della sua famiglia”, vivere come lui ha vissuto. Come discepoli siamo chiamati, spinti e attratti a diventare come il nostro Maestro. E Gesù ci dice che questo è anche il suo desiderio ma non ci nasconde che questo comporterà condividere le stesse sue sofferenze. Allora ci ripete con insistenza: “non abbiate paura”! Perché non sarete come me solo nelle sofferenze ma anche nella premura del Padre per voi. Come fu per Giuseppe, così fu per Gesù e così sarà per noi: il Padre saprà servirsi anche del male “per farlo servire a un bene”. È questa speranza certa che ci spinge e ci incoraggia ad annunciare la bellezza del Vangelo, a perdonare il male che riceviamo, a continuare a cercare la volontà del Padre anche nelle difficoltà.
Dalle Lettere di Santa Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2879] Guarda, o regina nobilissima, il tuo sposo, il più bello tra i figli degli uomini, divenuto per la tua salvezza il più vile degli uomini, disprezzato, percosso e in tutto il corpo più volte flagellato, morente tra le angosce stesse della croce: guardalo, consideralo, contemplalo, desiderando di imitarlo.
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