Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Bernardino di Cutigliano, sacerdote francescano (1616-1676), venerabile

Nato il 27 ottobre 1616 a Cutigliano (Pistoia), fu battezzato con il nome di Luca. A ventun’anni entrò tra i frati minori. Si applicò con grande devozione al culto divino e alla preghiera, comunitaria e solitaria, dando spazio alla meditazione, anche di notte, nella propria cella. Era solito dire: «Siamo miserabili, siamo miserabili, preghiamo Dio perché ci tenga la sua santo mano in capo!». Non accettò mai nessun incarico di autorità, e fu sorpreso molte volte a piangere sulla sua indegnità.
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Messaggero di Sant'Antonio