Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Giuseppe Benedetto Cottolengo, sacerdote e fondatore, francescano secolare (1786-1842), santo

Giuseppe Benedetto Cottolengo è il santo che più di tutti si è cimentato sulle frontiere estreme della povertà e del disagio. Nato a Bra nel 1786, dà vita, a Valdocco, alle «Piccole Case della Divina Provvidenza», conosciute poi con il nome di «Cottolengo», dove accoglie malati e disabili rifiutati, orfani e ragazze in gravi difficoltà per restituire a tutti un’identità umana e spirituale e garantire una vita dignitosa. Le istituzioni del Cottolengo sono ancor oggi monumento alla carità, alla generosità. E inni alla vita, composti da quest’uomo straordinario che ha amato i poveri con un amore senza limiti, avendo una sconfinata fiducia nella Provvidenza. Con lui nascono i preti della Santissima Trinità e varie famiglie di religiose che assicurarono la continuità delle sue iniziative. Chiude gli occhi per sempre nel 1842, sfinito dalle fatiche di una vita di dedizione totale agli altri, attorniato dall’affetto e dall’ammirazione di quanti aveva beneficato.
AprileMarzoMaggio

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Messaggero di Sant'Antonio