Giovedì XXX Settimana del Tempo Ordinario
Rm 8,31b-39 Sal 109 Lc 13,31-35
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto (Sal 104,3-4)
“Chi ci separerà dall’amore di Cristo?”. San Paolo scrivendo ai Romani, afferma che niente può essere un impedimento all’amore di Cristo, neanche la morte. Niente ha potere su di noi di toglierci la vita vera, perché noi siamo amati con lo stesso amore che ha risuscitato Gesù dalla morte. È Gesù che per primo vive con questa fiducia nell’amore del Padre. Di fronte alla minaccia per la propria vita Gesù riafferma con fermezza la sua missione: “Io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta” e, invece che angosciarsi per sé, piange su Gerusalemme che non ha accolto la sua venuta. Nel pensiero e nel cuore di Gesù il dolore più grande è per noi uomini, “figli di Gerusalemme”, quando non ci lasciamo consolare, non ci lasciamo raccogliere nel suo abbraccio e rifiutiamo di accoglierlo. Ma Gesù sempre, anche quando è respinto, non rinuncia all’amore per noi.
Dal Sacrum commercium [FF 2025]
«Non vi spaventi l’intensità della lotta né la grandezza smisurata della fatica, perché avrete una grande remunerazione. Tenendo fisso lo sguardo sul Signore Gesù Cristo, […] mantenete senza vacillare la professione della vostra speranza. Correte con amore nella corsa che vi sta davanti. Dio infatti ha la potenza di portare a termine facilmente con la sua santa grazia le cose da voi intraprese e che superano le vostre forze, perché egli è fedele nelle sue promesse»
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