Mercoledì XXIV Settimana del Tempo Ordinario
Gal 6,14-18 Sal da Gal 2 Fil 1 Lc 9,23-26
Impressione delle Stimmate di San Francesco, festa
“Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20)
Dopo aver contemplato Gesù sulla croce, e aver meditato sul dolore della Madre, oggi nel Vangelo ascoltiamo che ognuno è chiamato a ripercorrere e a fare in qualche modo propria l’esperienza di Gesù. La festa dell’impressione delle stimmate di San Francesco, che oggi celebriamo, ci dice proprio questo. San Francesco desiderava vivere come Gesù, provare in se stesso il suo stesso amore e quindi anche il suo soffrire per amore. Le stimmate furono la risposta a questo suo desiderio, il segno esteriore di una vita completamente “persa” per amore.
Dai Fioretti [FF 1919]
Viene il giorno] della santissima Croce, e santo Francesco […] si gitta in orazione dinanzi all’uscio della sua cella […] e orava in questa forma: “O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti priego che tu mi faccia, innanzi che io muoia: la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione, la seconda si è ch’ io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quello eccessivo amore del quale tu, Figliuolo di Dio, eri acceso a sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori”.
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