Venerdì XIX Settimana del tempo ordinario
Ap 11,19a;12,1-6a.10ab 1Cor 15,20-27a Lc 1,39-56 Assunzione della Beata Vergine Maria, Solennità
“Davide ebbe timore del Signore e disse: “Come potrà venire da me l’arca del Signore?” (…) L’arca del Signore rimase tre mesi nella casa di Obed-Edom e il Signore lo benedisse con tutta la sua casa (2Sam 6,9.11)
Il Magnificat è probabilmente un antico inno giudeo-cristiano che Luca ha inserito nella trama del suo racconto. Questo canto di gioia si muove tra uno sguardo piccolo e personale, ed uno immenso e universale. Maria canta la straordinaria fedeltà di Dio: una promessa del passato che si realizza nel presente. E tiene insieme la sua piccola storia personale e quella di un intero popolo. Pensa a sé stessa in solidarietà con i poveri. Quello che Dio ha realizzato in lei è un segno di ciò che ha fatto e farà per loro, e che, nell’esplosione della sua gioia, chiama “misericordia”. Ecco che emerge lo stile di Dio, la logica del capovolgimento, che ritroviamo anche nelle beatitudini e in tanti insegnamenti di Gesù. La sua azione salvifica esalta e dona dignità a chi, per la logica del mondo, è piccolo e sconfitto: lo ricolma di grazia, di stima, di ricchezza. L’impossibile è divenuto possibile proprio nella generazione di quel figlio che lei porta nel grembo, ma che è pure il Figlio dell’Altissimo.
Dalle Laudi e Preghiere [FF 259]
Ave Signora, santa regina, santa genitrice di Dio, Maria, che sei vergine fatta Chiesa ed eletta dal santissimo Padre celeste, che ti ha consacrata insieme con il santissimo suo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito; tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene. Ave, suo palazzo, ave, suo tabernacolo, ave, sua casa. Ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.