Tommasuccio da Foligno, eremita e francescano secolare (1319-1377), beato

15 Settembre

Tommaso Unzio nacque a Valmacinaia, tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino, nel 1319. Già dodicenne cominciò ad appartarsi in luoghi solitari e nascosti per poter essere più vicino al Signore nella preghiera e nella contemplazione. A ventiquattro anni, vestito l’abito del Terz’ordine di san Francesco, si ritirò nell’eremo di Rigoli, presso Gualdo, dove ebbe a maestro di santità il beato Pietro da Gualdo Tadino, con il quale Tommasuccio trascorse altri ventiquattro anni, allorché, dopo la morte del suo padre spirituale, abbandonò quest'eremo per andarsi a rinchiudere in un’angusta celletta da lui stesso costruita nei pressi di Gualdo, in cui visse in continua preghiera, in dura penitenza e rigoroso digiuno, nutrendosi infatti parcamente solo ogni terzo giorno. Dal suo romitorio uscì tuttavia nel 1370, allorché, per divino comando, percorse l’Umbria e parte della Toscana predicando ed esortando alla penitenza e all’obbedienza. Ritornato nuovamente a Foligno nel 1373, visse edificando la gente del luogo con la sua santità. Vi morì il 15 settembre 1377, ed è sepolto nella chiesa di S. Agostino in Foligno.
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Messaggero di Sant'Antonio