Salvatore da Horta, religioso francescano (1520-1567), santo
18 Marzo
Nasce in Catalogna, Spagna, nel 1520. Divenuto orfano, fa il calzolaio a Barcellona per mantenere la sorella minore. Quando questa si sposa si ritira nell’abbazia benedettina di Montserrat, desideroso di dedicare la propria vita al Signore. Ma la sua aspirazione a una vita di povertà si realizza quando entra, nel 1541, nel convento dei francescani di Barcellona come fratello laico perché analfabeta. Trasferito a Tortosa, è occupato nei lavori più umili, che svolge con amore e diligenza. La sua preghiera riesce a ottenne da Dio miracoli, attirando l’ammirazione tutti, ma non dei confratelli e dei superiori, che lo trasferiscono da un convento all’altro e lo isolano ritenendolo indemoniato. Ma i miracoli continuano. Fra Salvatore diventa un caso del quale si occupa persino il tribunale dell’Inquisizione, che però non si pronuncia. È il popolo a riconoscere nella vita del fraticello il soffio della santità. E attorno a lui comincia ad accalcarsi una folla di bisognosi e ammalati, molti dei quali tornano a casa guariti. Alla fine i superiori, non sapendo più in quale convento della Spagna relegarlo, lo confinano in Sardegna, a Cagliari, dove muore nel 1567.