Lucia da Valcaldara, religiosa francescana (1370-1430), beata

12 Febbraio

Lucia, nata in una famiglia benestante di Norcia, si consacrò totalmente al Signore quando aveva solo quindici anni. Fondò, con sette compagne, una comunità religiosa che prese dimora presso una casa paterna. La loro scelta di vita fu di grande esempio per tutta la città e il 28 gennaio 1386 il Consiglio comunale deliberò di aiutarle. Precedentemente, il Patriarca di Gerusalemme Ferdinando, amministratore della diocesi di Spoleto-Norcia, le aveva riconosciute come comunità intitolando il convento a San Girolamo. Nel 1390 Lucia fondò un altro monastero e la chiesa di Santa Maria a Valcaldara (frazione di Norcia). Con le compagne si sottomise all'obbedienza del vescovo, «portavano abito ceneritio et eremitico, facevano vita comune et osservavano la norma evangelica, non professando per molti anni alcuna Regola approvata dalla Chiesa». Nel 1407 i due cenobi si riunirono, con l'approvazione del vescovo Agostino, dando vita al monastero di S. Chiara. Si definirono Sorelle “Povere di S. Chiara”, manifestando la volontà di seguirne la Regola, non potendola però ufficialmente osservare in quanto era stata sostituita dalla Regola di Urbano IV. Lucia morì a Norcia il 12 gennaio 1430 e fu subito venerata e invocata come "santa". Il suo corpo, ancora oggi incorrotto, custodito nel suo "deposito" del 1637, è esposto nella chiesa delle Clarisse di Santa Maria della Pace, nome che il monastero prese dopo il terremoto del 1703.
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Messaggero di Sant'Antonio