Armida Barelli, laica consacrata e francescana secolare (1882-1952), venerabile
15 Agosto
Nata da una famiglia della borghesia milanese, sceglie di dedicarsi ai ragazzi abbandonati e poveri, rinunciando a creare una propria famiglia. Nel 1921, mentre ricopre la carica di amministratore unico dell'Editrice “Vita e Pensiero”, raccoglie da Giuseppe Toniolo (figura storica del movimento cattolico italiano), l'impegno di fondare, insieme al francescano padre Gemelli e a Francesco Olgiati e Ludovico Necchi, «una Università dei cattolici italiani». Dopo soli tre anni vengono aperte a Milano le prime due facoltà (Scienze sociali e Filosofia) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Si è sempre profondamente impegnata per l'affermazione dei diritti delle donne e per lo sviluppo di politiche per il lavoro e la formazione. Il 17 febbraio del 1917 fonda la Gioventù Femminile Cattolica Milanese, analoga a quella maschile già esistente. Su scelta di Papa Benedetto XV, nel 1918 diviene Presidente Nazionale della Gioventù Femminile. Nel 1919, ad Assisi, fonda, insieme a padre Gemelli, un Pio sodalizio, le Terziarie Francescane del Regno Sociale del Sacro Cuore, che diventerà l'Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, di ispirazione francescana. Nel 1929 fonda, sempre con p. Gemelli, l'Opera della Regalità, con il compito di avvicinare il laicato cattolico alla liturgia. Dal 1920 al 1950, gira, nonostante l'ostilità del regime fascista, l'Italia per promuovere la Gioventù Femminile, organizzando convegni, pellegrinaggi e Settimane Sociali. Nel 1946 è in prima linea nella battaglia per il voto alle donne. Nel 1948 si impegna nella campagna elettorale. Dal 1949, nella lunga infermità (soffre di paralisi bulbare) vive fino alla morte in spirito di penitenza, nella preghiera e nell'offerta, in particolare, per la costruzione della Facoltà di Medicina e del Policlinico Gemelli di Roma.