Robert Schuman, politico e francescano secolare (1886-1963), servo di Dio

04 Settembre

Nato nel Lussemburgo nel 1886, avvocato a Metz, acquistò la cittadinanza francese a seguito della Prima guerra mondiale, con il ritorno dell'Alsazia-Lorena alla Francia. Dedicò la sua vita alla politica. Fu deputato del partito democratico-popolare dal 1919 al 1940. Deportato in Germania nel 1940, riuscì ad evadere e a unirsi alla resistenza francese. Dopo la guerra, militò nel M.R.P. (Mouvement Républicain Populaire) e fu deputato dal 1945 al 1962. Resse tre ministeri (finanze, affari esteri, giustizia) e fu una volta presidente del Consiglio (1947-1948). Morì a Scy-Chazelles, vicino a Metz, in Francia, nel 1963. L'opera principale, alla quale consacrò le sue energie nel periodo post-bellico, fu la costruzione dell'Europa unita. Insieme a Jean Monnet, è all'origine della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio e della Comunità Europea di Difesa. Fu presidente del Movimento Europeo (1955), e poi dell'Assemblea di Strasburgo (1958). A giusto titolo è considerato, con Adenauer e De Gasperi, uno dei padri dell'Europa. Tutta la sua azione fu sempre sorretta e diretta da profonde convinzioni cristiane. Nei posti di grandi responsabilità da lui occupati, mai si lasciò guidare da altre considerazioni se non da quella del bene comune. La sua vita privata, in mezzo agli onori, era di una semplicità e frugalità francescane. Uomo che univa un'intensa vita interiore con una grande riservatezza, un acuto senso politico con una inflessibile integrità morale.
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Messaggero di Sant'Antonio