Mt 1,16.18-21.24

Lunedì XXIII Settimana del Tempo Ordinario

Lunedì XXIII Settimana del Tempo Ordinario

Mi 5, 1-4     Salmo 12    Mt 1,1-16.18-23 Natività della Beata Vergine Maria

“Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa” (Mt 1,24)

Nella festa della natività di Maria, il Vangelo ci parla di Giuseppe. Le loro vite sono strettamente legate: insieme si fanno piccoli, e lasciano spazio al Verbo che, anche attraverso di loro, viene ad abitare in mezzo a noi.
Come uomo giusto, cioè fedele alla legge giudaica, Giuseppe avrebbe avuto l’obbligo di denunciare Maria per adulterio. Certamente avrebbe potuto dar retta alla voce del sospetto, della vergogna, della gelosia, la voce del disonore e della rabbia. Ma lascia spazio a Dio che, in qualche modo, lo raggiunge con la sua voce. Giuseppe può fare questo, solo perché è già abituato a mettersi in ascolto, a fare silenzio e lasciar dialogare il proprio cuore con la Parola di Dio. Quest’uomo, proprio come la sua sposa Maria, è davvero capace di attendere il compimento di una promessa custodita da tempo nel cuore. La vita di Giuseppe mostra come si fa a scegliere il bene: per sé, per gli altri, per il mondo intero. Insegna a dar retta alla voce più nobile e più generosa: quella di Dio. Se custodita giorno per giorno, la Parola di Dio diventa voce consueta ed amata che raggiunge e orienta i nostri passi.

Dalla Vita seconda scritta da Tommaso da Celano [FF 682]
Il padre [Francesco] era solito non trascurare negligentemente alcuna visita dello Spirito: quando gli si presentava, l’accoglieva e fruiva della dolcezza che gli era stata data, fino a quando il Signore lo permetteva. Così, se avvertiva gradatamente alcuni tocchi della grazia mentre era stretto da impegni o in viaggio, gustava quella dolcissima manna a varie e frequenti riprese. Anche per via si fermava, lasciando che i compagni andassero avanti, per godere della nuova visita dello Spirito e non ricevere invano la grazia.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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