Giovedì XX Settimana del Tempo Ordinario
Gdc 11,29-39 Sal 39 Mt 22,1-14
San Pio X, papa – memoria
“Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21)
Anche oggi ascoltiamo una parabola di Gesù che paragona il Regno dei Cieli a una grande sala, curata in ogni particolare per una festa alla quale tutti sono invitati. Il rifiuto dei primi chiamati è inspiegabile, eppure si trasforma in provvidenza, aprendo le porte a “buoni e cattivi”. Ma per essere veramente commensali non è sufficiente accogliere l’invito. La grazia, il dono gratuito di Dio che chiama e mette in condizione di rispondere sì, non toglie la responsabilità personale. Accoglie l’invito non “chi dice Signore, Signore”, ma “chi fa la volontà del Padre”, chi dice “sì” non solo al momento dell’invito, ma anche quando questo invito chiede di cambiarsi d’abito, di cambiare le proprie abitudini, gli atteggiamenti, il modo di vedere e pensare, di aderire alla chiamata con tutta la vita.
Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 233]
Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, concedi a noi miseri di fare, per tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e con l’aiuto della tua sola grazia giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nell’Unità semplice vivi e regni e sei glorificato, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.