Giovedì XIX Settimana del Tempo ordinario
1Gv 3,14-18; Sal 115; Gv 15,12-17 San Massimiliano Maria Kolbe, presbitero e martire, memoria
“Non conosciamo altro libro più sublime che Gesù Cristo crocifisso, per progredire nell’amore di Dio”. (Dalle Lettere di San Massimiliano Maria Kolbe)
Oggi ricordiamo un Santo che visse fino in fondo l’amore al Signore Gesù, alla Vergine Maria e a San Francesco. San Massimiliano ha saputo incarnare questo amore in modo creativo, personale, nel cammino evangelico e francescano. Il gesto generoso, alla fine della sua prigionia ad Aushwitz, in cui offrì la vita per salvare un padre di famiglia, è la perfetta sintesi di una vita totalmente donata. “Le anime dei giusti, come scintille nella stoppia, correranno qua e là”. Il Libro della Sapienza oggi ci parla di una scintilla, una particella di brace staccata dal ceppo, libera e ardente per dare luce e calore qua e là. È l’immagine suggestiva di una vita appassionata che, per amore, corre qua e là, con creatività e coraggio.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1051] Mentre un giorno ascoltava devotamente la messa degli apostoli, sentì recitare il brano del Vangelo in cui Cristo, inviando i discepoli a predicare, consegna loro la forma di vita evangelica, dicendo: Non tenete né oro, né argento, né denaro nelle vostre cinture, non abbiate bisaccia da viaggio, né due tuniche, né calzari, né bastone. Questo udì, comprese e affidò alla memoria l’amico della povertà apostolica e subito, ricolmo di indicibile letizia, esclamò : «Questo è ciò che desidero; questo è ciò che bramo con tutto il cuore!».
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