Lunedì XVIII Settimana del Tempo Ordinario
Nm 11,4b-15 Sal 80 Mt 14,13-21 San Giovanni Maria Vianney, memoria
“Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene” (Mt 14,20)
La parola che inizia questa settimana ci pone davanti all’esperienza del popolo nel deserto, e alla fatica di accompagnarlo. Nel libro dei Numeri, Mosè, ascoltando il popolo lamentarsi per la manna, si rivolge a Dio dicendo: “L’ho forse concepito io tutto questo popolo […] perché tu mi dica: “Portalo in grembo”?”. Nel Vangelo i discepoli sembrano guidati da un pensiero simile quando, rivolgendosi a Gesù, lo invitano a congedare la folla perché possa trovare da mangiare. Ma Gesù, che già si era commosso davanti a così tanta gente, così da fermarsi con loro e a guarire i loro malati, davvero si prende cura del popolo con l’amore di una madre. Gesù invita i discepoli a cercare in sé stessi ciò che occorre per sfamare il popolo. Gesù, anticipando qui i gesti che compirà nell’ultima cena, quando farà dono della sua vita fino alla fine, rivela quanta ricchezza a prendere in mano la vita che si ha, a metterla nelle mani del Padre e a condividerla con gratitudine e generosità.
Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 221]
Guardate, fratelli, l’umiltà di Dio, e aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché tutti e per intero vi accolga Colui che tutto a voi si offre.
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