Sabato I Settimana di Avvento
Is 30,19-21.23-26 Sal 146 Mt 9,35 – 10,1.6-8
San Nicola Vescovo
”Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati“ (Mt 14,14)
Oggi ascoltiamo una parte di quello che, nel vangelo di Matteo, è chiamato il discorso missionario. L’invio alla missione dei dodici si trova anche in Marco e Luca. Ma il primo vangelo ha degli elementi particolari: per esempio, la compassione. Il termine fa riferimento alle “viscere” che, nella Bibbia, sono la sede dei sentimenti di pietà e di misericordia. In Matteo, la compassione ha sempre per soggetto principale Gesù, quasi sempre in relazione alle folle. In fondo, è questo sollecito sentimento che lo porterà ad inviare i discepoli in missione, “per guarire gli infermi, risuscitare i morti, purificare i lebbrosi, scacciare i demoni”. Nella prima lettura, Isaia sembra descrivere i sentimenti di Gesù, che suonano come una promessa. Sono gli stessi che lo condurranno a donarsi totalmente, fino alla fine: “ad un tuo grido di supplica [il Signore] ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta” (Is 30,19).
Dalle Lodi di Dio Altissimo [FF 261]
Tu sei protettore, Tu sei custode e difensore,
Tu sei fortezza, Tu sei rifugio.
Tu sei la nostra speranza,
Tu sei la nostra fede,
Tu sei la nostra carità,
Tu sei tutta la nostra dolcezza.
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