Lunedì XXVII settimana del Tempo Ordinario
Gio 1,1-2,1.11 Gio 2 Lc 10,25-37
“Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34)
Si apre una nuova settimana in cui il Signore ci insegna l’amore per il prossimo, la preghiera come appello fiducioso al Padre buono, l’ascolto e la pratica della Parola che crea unità in noi e rende beati.
Nel Vangelo di oggi, attraverso la parabola del Buon Samaritano, ascoltiamo che non conta solo conoscere la Legge – la Parola – ma anche come la leggiamo. Nel Samaritano della parabola, Gesù rivela se stesso, venuto a farsi prossimo di ogni uomo, ferito dal male che si incontra in ogni vita. È Gesù che si accorge di noi, ferma il suo viaggio, versa olio e vino sulle nostre piaghe, e si prende cura di noi vegliandoci tutta la notte. Ci affida poi alle cure dei fratelli, garantendo però di prendere su di sé il costo di tutto questo bene.
Come leggere allora la Parola? Avendo sempre davanti chi è il Dio che attraverso questa parola ci parla, e lasciandoci attrarre dal suo essere Amore fedele che continuamente fa dono di sé. “Leggendo così” impareremo cosa dobbiamo fare per avere la vita eterna, cioè per vivere anche noi della stessa vita di Dio.
Dalle Laudi e Preghiere [FF 277]
Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo perché io muoia per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato di morire per amore dell’amor mio.
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