Lc 9,1-6

Mercoledì XXV Settimana del Tempo ordinario

Esd 9,5-9   Tob 13   Lc 9,1-6

“Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore” (Sal 18,2)

Sia il sacerdote Esdra che l’evangelista Luca ci suggeriscono oggi degli atteggiamenti per crescere nell’umiltà. Anzitutto la capacità di Esdra di riconoscere il male e chiedere perdono. Questo è il senso del suo gesto di stendere le mani al Signore. Ed Esdra non sembra disgiungere le mancanze del popolo dalle sue personali: se ne fa carico, si fa mediatore, intercessore. Poi, non dispera, ma raccoglie tutte le sue forze e si “alza dallo stato di prostrazione”. La bontà di Dio lo attrae, gli dona forza, determinazione nel fare il bene. E ancora, sa riconoscere un sollievo: cioè, pur nel dolore, rimangono tanti motivi per avere occhi che brillano di riconoscenza, perché Dio è buono. Anche i discepoli ricevono forza e potere contro il male, perché si lasciano attrarre dalla bontà provvidente del Signore che li convoca. Ogni uomo, capace di stendere le mani verso il Signore, è perdonato, liberato, reso più forte. Può davvero annunciare la buona notizia ed operare guarigioni.

Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 356]
Francesco, udendo che i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il Regno di Dio e la penitenza, subito, esultante di Spirito Santo, esclamò: «Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore!».

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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