Lunedì XXV Settimana del Tempo ordinario
Esd 1,1-6 Sal 125 Lc 8,16-18 “Voi siete la luce del mondo“(Mt 5,14)
Il riferimento del vangelo alla lucerna trae spunto da un tipico insegnamento sapienziale: la parola, come luce, si diffonde per raggiungere ogni angolo del mondo, per rischiarare ogni tenebra. Le parole di Gesù, tuttavia, fanno riferimento a un tempo futuro: ciò che ora è nascosto, e svelato solo ai discepoli, nel giorno della manifestazione del Regno sarà rivelato a tutti. E il centro del brano, il messaggio più importante, è l’ascolto. Più l’uomo si mette in ascolto della parola di Dio, più questa porta luce di verità, chiarezza, vita buona. Meno la si ascolta, meno l’uomo è autentico e vitale. Gesù, tuttavia, non parla di “quanto” ascoltare, cioè se tanto o poco… Ma parla del “come”. Cioè, con quale affetto, disponibilità e fiducia accogliamo la sua parola dentro di noi.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 681] Trascorreva tutto il suo tempo in santo raccoglimento per imprimere nel cuore la sapienza; temeva di tornare indietro se non progrediva sempre. E se a volte urgevano visite di secolari o altre faccende, le troncava più che terminarle, per rifugiarsi di nuovo nella contemplazione. Perché a lui, che si cibava della dolcezza celeste, riusciva insipido il mondo, e le delizie divine lo avevano reso di gusto difficile per i cibi grossolani degli uomini.
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