Mt 23,23-26

Martedì XXI Settimana del Tempo Ordinario

Martedì XXI Settimana del Tempo Ordinario

1Ts 2,1-8   Sal 138   Mt 23,23-26

“Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre?” (Eb 12,7)

Proseguendo la lettura dei “guai” che Gesù rivolge agli uomini religiosi del suo tempo, troviamo la denuncia di due “cecità”. Da un lato l’inganno in cui sono caduti i farisei è soppesare le minuzie, il “di più”, e non vedere le prescrizioni “più gravi” cioè, di maggior peso, di più grande valore, che la Torah insegna: giustizia, misericordia e fedeltà (cf Mi 6,8).
L’altra visione cieca è quella rivolta all’esteriorità a discapito di ciò che c’è nell’intimo. Ma non è ciò che sta fuori che contamina l’uomo, piuttosto ciò che si trova nel cuore (cf Mt 15,10-20). In entrambi i casi, lo sguardo è su ciò che non chiede la conversione mentre si trascura totalmente ciò che, per essere seguito, chiederebbe un costante lavorio interiore.
Gesù non dice di fare una cosa piuttosto che l’altra, ma insegna invece ad avere una visione d’insieme che sappia mettere al primo posto l’essenziale, questo permetterà poi di non tralasciare il resto.

Dalle Ammonizioni [FF 163]
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Ci sono molti che, applicandosi insistentemente a preghiere e occupazioni, fanno molte astinenze e mortificazioni corporali, ma per una sola parola che sembri ingiuria verso la loro persona, o per qualche cosa che venga loro tolta, scandalizzati, subito si irritano. Questi non sono poveri in spirito.

Avatar photo
ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

Ancora nessun commento.

Lascia un commento

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio