Lunedì VII Settimana di Pasqua
At 19,1-8 Sal 67 Gv 16,29-33
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (Gv 14,27)
“Ora sappiamo”, affermano i discepoli, ma Gesù mette in luce i limiti della loro fede. Annuncia che tutti lo lasceranno solo, ma queste parole non sono un rimprovero, bensì un invito deciso, ancora una volta, a rimanere in Lui. Gesù non è scandalizzato dall’instabilità della nostra umana condizione. La nostra infedeltà non è per Lui motivo di sconfitta o incertezza. Egli rimane certo e stabile nell’amore del Padre. Questo gli permette di dire, prima ancora che avvenga in modo compiuto: “Io ho vinto il mondo!”. Su questa vittoria il Signore vuole che fondiamo il nostro “sapere” e il nostro “credere”. Gesù conosceva in anticipo che i discepoli lo avrebbero lasciato solo, a loro come a noi, discepoli a volte dispersi, ha annunciato e annuncia: “abbiate pace in me”.
Dalle Ammonizioni [FF 164]
Beati i pacifici, poiché saranno chiamati figli di Dio. Sono veri pacifici coloro che in tutte le cose che sopportano in questo mondo, per l’amore del Signore nostro Gesù Cristo, conservano la pace nell’anima e nel corpo
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