Andrea Carlo Ferrari, vescovo e francescano secolare (1850-1921), beato

02 Febbraio

Andrea Carlo Ferrari è uno dei grandi vescovi che, come Ambrogio, Borromeo, Schüster, Montini, hanno retto la diocesi milanese, lasciandovi tracce profonde per la santità della loro vita, lo spirito di servizio e le tante opere di carità realizzate. Nasce nel 1850 a Laiatta di Palenzano, nel Parmense. Ordinato sacerdote, dopo una breve esperienza pastorale, è nominato rettore e docente nel seminario di Parma. Prima di accedere, nel 1894, alla prestigiosa sede episcopale ambrosiana, è vescovo di Guastalla e di Como. A Milano, sulle orme di Carlo Borromeo, anima la vita religiosa, culturale e sociale della vasta diocesi riorganizzando i seminari e la vita dei preti, fondando il quotidiano «L'unione», e la «Casa del popolo» (poi «Opera cardinale Ferrari») per promuovere la cultura e l’assistenza. Appoggia p. Agostino Gemelli nella fondazione dell'Università Cattolica. Uomo di grande apertura culturale, ai tempi di Pio X è accusato di tolleranza verso il modernismo, con relative umiliazioni e sofferenze. Benedetto XV, che lo stima, chiarisce ogni equivoco. Muore nel 1921.
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Messaggero di Sant'Antonio