Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Giacomina Civati, clarissa (†1460c.), beata

Il monastero milanese di Vedano fu retto dapprima con la regola agostiniana ma, verso l’anno 1445, seguì l’esempio di un altro cenobio milanese, S. Maria di Cantalupo, diventato francescano sotto l’influsso morale delle prediche di san Bernardino da Siena. Avvenne allora una scissione fra le monache: dodici di esse vollero continuare ad osservare la regola di S. Agostino, mentre le altre quarantadue optarono per quella di S. Chiara, I papi successivamente ratificarono la scissione a favore dell’ala “clariana”. La Civati, prima monaca che avesse cambiato l’abito, fu anche la prima badessa del nuovo monastero, intitolato a S. Chiara, che governò per molti anni con santità e prudenza. Dotata di spirito profetico, fatti prodigiosi avvennero per sua intercessione. Morì verso il 1460 e fu sepolta nella chiesa interna del monastero, dove fu rappresentata cinta dell’aureola.
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Messaggero di Sant'Antonio