Il Santorale Francescano
La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…
Francesca Saveria Cabrini, religiosa e francescana secolare (1850-1917), santa

Francesca Cabrini nasce a Sant’Angelo Lodigiano nel 1850. Diplomatasi maestra, bussa invano a vari conventi, respinta per la salute cagionevole. Il parroco di Codogno le propone di seguire le orfane che egli ha raccolto nella «Casa della Provvidenza». Accetta e quando l’esperienza fallisce, ne inizia una analoga lei stessa, con alcune amiche, primo nucleo della Congregazione delle suore missionarie del Sacro Cuore, che si costituisce nel 1880. Loro terra di missione sono i Paesi, dove gli italiani sono immigrati in cerca di un futuro migliore, ma che intanto vivono inverosimili disagi. Per aiutarli e dare loro speranza e dignità, varca ventitre volte l’Oceano e, tra enormi difficoltà, mette in piedi, da New York a Buenos Aires, decine di istituzioni sociali (tra esse, il celebre ospedale «Colombo» di New York). Sviluppa la Congregazione realizzando trenta fondazioni in otto Paesi diversi. Muore sulla breccia, a Chicago, nel 1917, stremata dalla fatica, nel corso di uno dei suoi estenuanti viaggi.