Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Galvez Francesco, religioso francescano e martire (1574 c.-1623), beato

Nato a Utiel, non lontano da Valencia (Spagna), vestì l’abito francescano nel convento di S. Giovanni Battista di Ribera. Nel 1612, dopo alcuni anni di permanenza nelle Filippine, raggiunse il Giappone, da cui fu però espulso nel 1614, all’inizio della Grande Persecuzione. Due anni dopo, tintosi il corpo in modo da sembrare un marinaio di pelle nera, poté nuovamente sbarcare in Giappone, riprendendo con zelo l’evangelizzazione. Mentre per sfuggire alle ricerche dei persecutori cambiava continuamente residenza, fu tradito da un cristiano e imprigionato nella città di Yedo, nelle cui vicinanze il 14 dicembre 1623 venne bruciato vivo coi bb. Girolamo Degli Angeli, Simone Yempo ed altri.
DicembreNovembre

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio