Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Elena Enselmini, clarissa (1207-1231c.), beata

Appartenente alla nobile famiglia padovana degli Enselmini, la giovane Elena consacra la sia vita al Signore nel piccolo monastero delle clarisse dell’Arcella, alle porte di Padova, monastero fondato da san Francesco durante il suo passaggio per la terra veneta. Elena probabilmente incontra il Poverello di Assisi. Di sicuro, invece, conosce sant’Antonio, che è superiore della comunità francescana della città euganea. È lui, sembra, a formarla e a dirigerla nella vita spirituale, soprattutto nei momenti duri della sofferenza fisica e delle crisi interiori. Perduto l’uso della parola, comunica con segni che corrispondono alle lettere dell’alfabeto. In questo modo, detta quanto accade nelle numerose visioni di cui è favorita. Muore a soli ventiquattro anni, verso l’anno 1231.
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Messaggero di Sant'Antonio