Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Maria Crocifissa delle Cinque Piaghe, francescana secolare (1782-1826), venerabile

Maria D’Ambrosio nacque il 19 febbraio 1782, a Napoli, e a sette anni era già chiamata “santarella”; non potendo farsi suora come desiderava, si iscrisse all’Ordine francescano secolare sotto l’obbedienza dei frati minori alcantarini della Provincia napoletana, prendendo il nome di Maria Crocifissa delle Cinque Piaghe di Gesù. Praticò alla perfezione la Regola, imitando le sante terziarie Maria Anna di Gesù e Maria Francesca delle Cinque Piaghe (la santa dei Quartieri Spagnoli di Napoli). La sua vita trascorse tormentata da malattie; divenne consigliera ed arbitra di contese del popolo, che le si rivolgeva, riconoscendole uno spirito profetico e l’operare di prodigi. Fu ammirabile per la devozione a Gesù Bambino e a Maria SS. Addolorata e per la sua grande umiltà, carità, semplicità e mortificazione. Anche il papa Pio VII, volle manifestarle la sua riconoscenza, inviandole alcune reliquie, per le preghiere che suor Maria Crocifissa aveva elevate a Dio, per il ritorno del pontefice a Roma, esiliato da Napoleone. Morì in fama di santità il 16 dicembre 1826, e il suo corpo riposa nel “Sacrario dei Servi di Dio”, attiguo alla Chiesa di Santa Lucia al Monte, dell’omonimo complesso conventuale francescano, che dalla collina del Vomero si affaccia sul panorama di Napoli.
DicembreNovembre

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Messaggero di Sant'Antonio