Lc 12,35-38

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Luca 12, 35-40

Se invitassimo qualcuno a pranzo e non ci dessimo da fare per preparargli qualcosa di buono, che figuraccia faremmo quando l’ospite arriva? Occorre darsi da fare, certo! Ma quando prepariamo il cibo in vista della festa, lo facciamo tenendo già nel nostro cuore e nei nostri pensieri le persone che finalmente accoglieremo. Come se fossero già con noi. Si lavora, aspettando qualcuno. La vita cristiana è un po’ così: non è pigramente passiva. Al contrario, è attivamente impegnata in opere buone, in continua e fedele attesa di qualcuno. Operosamente caritatevole e coraggiosamente attenta alla visita dell’ospite: e chi ci farà visita sarà, niente meno, che il Signore.

Celebre è la descrizione di san Francesco, tratteggiato quale uomo impegnato, sempre e totalmente. «Era davvero molto occupato con Gesù. Portava Gesù sempre nel cuore, sulle labbra, nelle orecchie, negli occhi, nelle mani, in tutte le altre membra» (FF 522). Una maniera suggestiva per dire di come il santo fosse costantemente attento alla presenza amata del Signore: in tutto ciò che faceva con le sue mani, in tutti i passi compiuti dai suoi piedi, in tutte le parole udite dalle suoi orecchi, in tutto ciò che vedeva con i suoi occhi. È come avere, al centro del cuore, la costante presenza di una persona che ami. Anche se fai molte cose, quella persona è sempre con te.

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ARTICOLO DI: Momenti Francescani

“Momenti Francescani: La Parola nelle Parole. È la prima testata periodica edita in Italia a proporre la lettura quotidiana del Vangelo accompagnata da un commento biblico e uno francescano. Frate Leone annotava come il Santo avesse una particolare predilezione per la lettura ogni giorno del Vangelo. Il commento biblico lega la Parola e il messaggio di Cristo alla contemporaneità della vita. Lo sguardo francescano rappresenta un tesoro ancora a molti sconosciuto, oggi può essere un valido strumento per la conoscenza della figura storica, “psicologica” e spirituale di Francesco. Per l’uomo contemporaneo la testimonianza del Santo di Assisi rappresenta una finestra che gli offre un respiro più ampio e una risposta alle sue istanze. Vengono proposte per ogni giorno riflessioni che aiutano a vivere appieno nel segno di Cristo, attraverso un pensiero che attualizza la Parola con l’intento di scardinare posizioni del cuore dell’uomo odierno, a volte indurito e ‘zoppicante’. L’opera si rivolge agli appartenenti all’Ordine Francescano Secolare d’Italia, ai membri dell’intera Famiglia Francescana, e a tutti coloro che sono attirati dalla ricchezza e dalla profondità del Vangelo e della spiritualità francescana. Gli autori sono frati, provenienti da tutte le famiglia francescane, laici, appartenenti all’OFS e grandi esperti di francescanesimo. Momenti Francescani è un trimestrale edito dalla Custodia Generale del Sacro Convento dei Frati Minori Conventuali in Assisi. È possibile abbonarsi al seguente link: https://bit.ly/momenti_francescani”

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